lunedì 20 gennaio 2014

Che fine hanno fatto i campioni dell’Inter della NextGen?




INTER NEXT GEN - Con una squadra che non riesce più a vincere – solo un successo nelle ultime otto partite, in uno dei derby più brutti di sempre – una dirigenza che fatica a prendere qualcuno sul mercato, con un Thohir che ha dichiarato che il bilancio viene prima di tutto, l’Inter e soprattutto i suoi tifosi non se la stanno passando bene. C’è chi se la prende con il solito Branca (e Ausilio), chi con il nuovo arrivato Thohir, chi con Mazzarri. La rabbia dei supporter è più che giustificata. Dov’è finita quella squadra che ha vinto tutto quello che c’era da vincere nel 2010? Com’è possibile che in poco più di tre anni (non 45!) si sia caduti così in basso? Gli interrogativi da porre sono tanti. Aggiungiamone un altro: perché non si dà fiducia ai giovani? Eppure, meno di due anni fa (26 marzo 2012) l’Inter vinceva a Londra la Next Generation Series, la cosiddetta Champions League dei giovani. L’allenatore di quella squadra era Andrea Stramaccioni. Grazie a quel successo, il tecnico romano si ritrovò catapultato appena due giorni dopo in prima squadra. Il risultato lo conosciamo bene. Ora Strama si ritrova a fare le analisi tattiche a Fox Sports. E quei ragazzi campioni d’Europa dove sono finiti? Non potrebbero tornare utili per la causa nerazzurra? Vediamo un po’…

IERI E OGGI - Nella finale vinta con l’Ajax ai calci di rigore (1-1 dopo 120 minuti) in porta c’era Raffaele Di Gennaro, classe 1993, oggi portiere titolare del Cittadella. Nella squadra veneta c’è anche Simone Pecorini, altro ’93, che quel giorno venne schierato nel ruolo di terzino destro, mentre Foscarini lo impiega con continuità a centrocampo. I due centrali a Londra erano il ceco Marek Kysela (classe ’92) che è tornato a giocare (poco) in patria nel Jablonec settimo nel massimo campionato, e l’austriaco Spendlhofer (’93) oggi in prestito al Varese, dove però sta trovando poco spazio. Il terzino sinistro era Mbaye, senegalese nato nel 1995 in prestito al Livorno, che quel giorno venne espulso per un brutto fallo al 25’ del secondo tempo. Un altro “livornese”, Duncan (ghanese classe 1993 e tra i protagonisti della promozione in A dei toscani) formava la diga di centrocampo insieme a Lorenzo Crisetig che in questa stagione è titolare fisso del Crotone in Serie B. Tre trequartisti per Strama quel giorno a Londra: Andrea Romanò (Prato, Prima Divisione), Daniel Bessa (non gioca praticamente mai nello Sporting Olhanense del nuovo allenatore Galderisi) e Samuele Longo. L’attaccante classe ‘92 nato a Valdobbiadene andò a segno quel giorno e appena due mesi dopo esordì in Serie A all’Olimpico in un Lazio-Inter. Poi una stagione in Spagna e il ritorno in Italia, al Verona, dove ha trovato poco spazio (un gol in Coppa Italia per lui), chiuso da Toni, Iturbe e compagnia. Secondo radio mercato, Samuele potrebbe tornare in Spagna. In prestito, of course. E sempre in prestito,ormai da un anno, è il centravanti della squadra campione d’Europa a livello giovanile: Marko Livaja, che a gennaio 2013 fu girato all’Atalanta. I tifosi interisti ricordano di lui soprattutto i gol nella prima parte di stagione in Europa League. Quelli più attenti ricordano pure che il 20enne Livaja venne dato via, mentre il 37enne Rocchi arrivò a “rinforzare” l’attacco nella stessa sessione.

TOP CLUB? NO GRAZIE - Insomma, i ragazzi della NextGen non si sono certo persi per strada. Molti di loro giocano (chi più chi meno) in A, B o all’estero ma nessuno in un top club. E, dunque, come pensare, che qualcuno di loro possa dare il suo contributo a quest’Inter? No, non oggi. In futuro chissà. Del resto Thohir l’ha detto chiaro e tondo: il mio calciatore ideale deve avere tra i 24 e i 26 anni. Dunque, c’è tempo anche per loro…

AJAX – Doverosa nota a margine: titolare di quell’Ajax battuto dall’Inter in finale era un certo Davy Klassen, oggi titolare in pianta stabile nella prima squadra dei lancieri e tra i migliori talenti della formazione allenata da De Boer (7 gol in 11 presenze in Eredivisie, tre presenze in Champions League). In Olanda maturano prima o forse lì hanno più pazienza con i giovani?